sabato 15 gennaio 2011

sabato 15 gennaio: ultimo dia en Argentina

La giornata parte sotto i peggiori auspici.
Alle 4 del mattino siamo ancora al garage che è stato impossibile vuotare.
Ormai il tempo è abbondantemente scaduto, dobbiamo rassegnarci a fare una specie di ordine sommario ponendo le cose in scatoloni comprati con molta difficoltà.
La qualità dei materiali e anche l'assortimento è molto scadente, gli scatoloni reperibili sul mercaro sono troppo leggeri per custodire e proteggere efficacemente le cose, il nastro adesivo da pacchi è sottile e si rompe in continuazione, la plastica a bolle è così sottile che le bolle scoppiano non appena la si urta... e abbiamo acquistato quanto di meglio ci fosse sul mercato!
Lascio volentieri al loro destino le enormi cucarachas che scorrazzano la notte a Ituzaingo e ormai all'alba arriviamo a Buenos Aires, dove dormiamo per un paio di ore scarse: c'è da fare le valige!
Ta valigie da spedire e bagagli a mano dobbiamo portare  in aereoporto più di 100 kg. Per fortuna non siamo soli, abbiamo chi ci aiuta ad arrivare e a gestire tutti i bagagli in aereoporto.
Il viaggio di ritorno inizia male:
  • gomma a terra
  • strade chiuse per il rientro della Dakar a Buenos Ayres
i ritardi si accumulano, arriviamo trafelati in aereporto e non facciamo in tempo a comprare gli alfahores, i tipici dolcetti argentini che ogni bravo viaggiatore riporta a casa.

L'aereo della Luftansa è zeppo come un uovo, i sedili sono strettissimi, lo spazio per le gambe inesistente. Il mitico comfort della compagnia tedesca non esiste più. Ma il cibo è abbondante e buono. Per far addormentare i passeggeri, iltre al vino, servono gratuitamente brandy  e un altro liquore.
Serve a poco, l mia schiena e il mio coccige si ribellano a 13 ore di ingabbiamento in un minuscolo sedile.
L'efficenza tedesca è ormai solo un ricordo dei tempi andati.
Quello che in teoria avrebbe dovuto essere l'aereoporto più efficiente, in tema di assistenza agli invalidi si rivela essere il peggiore di tutti. Inefficienza e superficialità, pressapochismo e disattenzione, menefreghismo e supponenza regnano sovrani nell'aereoporto di Francoforte e in Luftansa.
Non ostante avessimo richiesto esplicitamente, prima della partenza e di nuovo in aereoporto l'assistenza con la sedia a rotelle siamo costretti a scendere a piedi la alta scala dell'aereo, con due hostess sbrigative che sostengono malamente l'invalido.
Quindi ci dobbiamo arrangiare da soli a salire sul pulmino con i bagagli a mano. Siamo stati sballottati in continuazione da personale poco attento che non si degna neppure di aiutare l'invalido a salire o a caricare il bagaglio a mano. Non ci viene data assolutamente nessuna  assistenza, solo mero trasporto su auto elettrica.
Abbiamo dovuto affrontare in piedi le code per i controlli e per le attese, per i loro errori abbiamo dovuto uscire e poi rientrare due volte dai controlli.
Che differenza con Linate e Fiumicino dove un incaricato saliva sull'aereo, gestiva direttamente il bagaglio a mano dell'invalido, lo caricava sulla sedia a rotelle e lo accompagnava fino alla destinazione finale senza MAI abbandonarlo, gestendo anche il ritoro dei bagagli spediti! E anche in Argentina abbiamo avuto un'assistenza decisamente migliore di quella di Francoforte!
Un'odissea, più che un viaggio di ritorno,  durata 27 ore, tante ce ne sono volute da quando abbiamo lasciato sabato mattina la casa di Buenos Aires, a quando domenica sera siamo tornati nella nostra.

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