giovedì 24 febbraio 2011

Giocattoli argentini di 40 anni fa

Subasta de Arte - gioco da tavolo dove si comprano e vendono quadri famosi

 
Furgoncino del lattaio

Betoniera e Ribaltabile

Betoniera 

le scatole originali

domenica 20 febbraio 2011

Vecchie pubblicità

Questa pagina di giornale è de LA PRENSA del 24 luglio 1949.
Sono affascinata dall'ingenuità delle vecchie pubblicità.

martedì 15 febbraio 2011

chiedere un'indicazione e sentirsi fare una domanda

Se siete a passeggio e chiedete dove si trova una strada, per esempio calle Rivadavia, vi sentirete immediatamente ripetere il nome della strada con un interrogativo: "Rivadavia y...?"
Le strade a Buenos Aires sono così lunghe che è necessario specificare l'incrocio di riferimento.
Nel caso della foto qui sotto avevo chiesto "Rivadavia y Pasteur"


Notare che sui cartelli delle strade sono riportati i  numeri degli isolati.

Una curiosità su questa foto scattata per caso: la fila di persone che si vede sul marciapiede è così lunga da girare l'angolo. E' la fila per la banca HSBC.
Pochi minuti dopo questo scatto la banca è stata rapinata. In pieno giorno e con tutta quella gente.

domenica 13 febbraio 2011

i numeri delle case

Trovo che la numerazione delle case nelle strade di Buenos Aires sia geniale.

Sono avvantaggiati dal fatto che ogni isolato (cuadra) misura esattamente 100 metri, questo rende possibile calcolare la distanza tra un punto e l'altro delle lunghissime strade semplicemente conoscendo il numero della casa o del negozio.
Ecco come funziona:
  • i numeri sono composti dal numero dell'isolato +  il numero del portone 
  • non si attribuisce un numero progressivo ad ogni portone, ma a ogni 2 metri di marciapiede. Esempio il primo portone di un isolato ha il numero 1 se si trova nei primi 2 metri, se invece si trova a 16 metri dall'inizio dell'isolato ha il numero 15
Quindi il cancello della foto è a  90 metri dall'inizio del 6° isolato della stada, ossia è a 690 metri dall'inizio della strada.
Inoltre all'inizio dell'isolato il cartello con il nome della strade riporta la numerazione compresa in quell'isolato, come si vede dalla foto qui sotto:


Vi assicuro che questo sistema è molto comodo quando si è a piedi, perché consente di capire al volo quanto c'è da scarpinare prima di arrivare a destinazione.

lunedì 24 gennaio 2011

il rito del mate

Il mate, o yerba mate, è una pianta originaria del sud america.
Si prepara per infusione con acqua calda, come il the, il mate è molto diffuso in tutta l'America Latina.
Il suo sapore è piuttosto amaro, toglie in parte l'appetito, è leggermente diuretico e contiene molte vitamine.
Quello del mate è un rito da consumare in compagnia.
Per questo rito, oltre all'erba, serve un thermos di acqua calda, una bombilla (una sorta di cannuccia in metallo chiusa in fondo da un filtro), una mate,  ossia un apposito recipiente realizzato con una zucca, oppure in legno, oppure in metallo, che viene usato sia per preparare l'infuso, sia per berlo, e il cerimoniere del mate ossia il cebador.
Il cebador  riempie di erba il mate, poi vi versa sopra l'acqua calda che è conservata nel thermos.
L'acqua deve essere versata sempre nello stesso punto, in modo da inumidire solo una parte delle foglie di mate e lasciare asciutta un'altra parte.
Nel punto in cui si è versata l'acqua inserisce la bombilla, che non si deve spostare da quel punto. Il cebador beve per primo il mate, aspirando l'infuso con la bombilla fino ad esaurirlo e provocando anche il tipico rumore che fa una cannuccia quando finisce il liquido aspirato. A questo punto aggiunge altra acqua e passa il mate a chi è seduto alla sua sinistra: chi lo riceve beve e poi  lo passa al secondo invitato, che lo passa  al terzo... Si continua facendo circolare il mate anche per ore.
Quando il mate è vuoto il cebador aggiunge altra acqua calda.
 Le foglie che all'inizio erano state lasciate asciutte sono una specie di riserva: quando le prime foglie sono ormai esaurite, si bagnano le seconde per continuare la mateada, a quel punto il cebador potrà anche spostare la bombilla nel nuovo punto di infusione.






 
 

Vi sono negozi specializzati nella vendita del mate, come questo qui sotto, dove si vedono anche i thermos per l'acqua calda.

domenica 23 gennaio 2011

Cartoneros all'opera


I cartoneros girano in continuazione per la città per raccogliere carta, cartone e talvolta plastica.
I grandi contenitori di tela o plastica dove stivano la carta poi vengono prelevati, soprattutto di notte dai camion.
Alla continua ricerca di carta e cartone i cartoneros sventrano sistematicamente i sacchi neri dell'immondizia, lasciando le strade della città in questo stato pietoso
 

il duomo di Buenos Aires





Il duomo di Buenos Aires  è molto patriottico.
Nella cappella dedicata al padre della patria Sammartin c'è una enorme bandiera biancoceleste.
Due guardie in alta uniforme montano la guardia d'onore.


architetture

come scrivevo in un precedente post Buenos Aires è una città che sorprende per l'architettura.
Bellissimi ricchi palazzi dell'800 e dei primi del 900 in stile francese, modernissimi grattacieli, deliziose palazzine liberty, monumenti imponenti...
Ci sarebbe da camminare sempre con il naso per aria per ammirarli

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venditori ambulanti

Per strada si vende di tutto, come una volta qui accadeva a Napoli.
A Buenos Aires è normale incontrare per strada i venditori di spremute (con buonapace delle norme di igiene), i lustrascarpe, i venditori di caffè....

venditore di spremute d'arancia

lustrascarpe con vendita di scarpe usate

venditori ambulante di caffè serve l'altro venditore ambulante di accendini e Ballenitas (stecchini per colletti)

giovedì 20 gennaio 2011

agapanthus


 
Onnipresenti agapanthus, sono dappertutto: nelle aiuole cittadine, nei giardini pubblici, nelle aiole spartitraffico, nei giardini delle ville e nei fazzoletti di terra delle villette.
Rigogliosi, opulenti, impettiti.
Per gli argentini è il fiore di natale, così come per noi è la poinsetia (stella di natale), e infatti reciso orna la tavola del pranzo di natale.

D'ora in poi quando vedrò un agapantus penserò a Buenos Aires.

mercoledì 19 gennaio 2011

il parco auto

Il parco auto circolante è per noi abbastanza sconcertante e ... pericoloso.
Le auto che hanno più di 10 anni non pagano neppure le tasse, per cui gli argentini sono incentivati di fatto a continuare a mantenerle in vita il più possibile.
Beh... mantenerle in vita è un po' esagerato, meglio dire "usarle" finche non si autodistruggono.
Se vedete un'auto parcheggiata con una bottiglia o un secchio sul tetto vuol dire che è in vendita.
Si vende di tutto.
E circola di tutto.
Ammucchiate vicino alle stazioni di polizia si vedono carcasse di vecchie auto, mi hanno spiegato che quando la multa è più alta del valore della macchina il proprietario non va neppure a reclamarla, la abbandona alla polizia.

Gol ossia Golf senza la F fabbricata in Brasile. Meglio dimenticarla!


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