Sedili: stretti
Pulizia: carente
Comfort: zero
Cibo: ...era cibo? non me ne ero accorta!
13 ore accartocciata in un microscopico sedile sfondato. Il mio coccige grida vendetta.
La cosa più comica, oltre alla data di produzione del 14 dicembre su cibi serviti il 19, è il burro servito a colazione.
Dove dovremmo spalmarlo? Non ci sono né pane, né fette biscottate.
All'arrivo a Buenos Aires il trasporto invalidi non arriva.
Ci scarichiamo da soli i bagagli a mano e arranchiamo per l'aereo ormai deserto. Il personale di bordo ci ignora. All'uscita dall'aereo vediamo un tizio con una sedia a rotelle che scocciato se ne sta andando.
Il tizio è nato stanco, non gli va di fare la strada fino all'ascensore, fa scendere la carrozzella in equilibrio sulle scale mobili. Le auto elettriche di Fiumicino qui sono un miraggio.
Il nato stanco ci fa capire che in cambio di una mancia è in grado di evitarci le noie e i rallentamenti della dogana, così doganieri controllano allo scanner solo una valigia, tutte le altre passano. Sono le 4,30 del mattino, sono accartocciata e carica di valige, voglio solo arrivare a casa.
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